Il comune è responsabile, verso i privati cittadini, per le immissioni rumorose nel quartiere che superino la normale tollerabilità. Lo stabilisce una interessante sentenza della Corte di Appello di Torino, la 1198 pubblicata il 15 novembre 2022,  che conferma la decisione del Tribunale di primo grado, la 1261 del 2021. Il principio di diritto applicato è quello dell’art. 844 del codice civile.

Così recita l’art. 844 “Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi .”

Nel caso di specie, in una zona della città i residenti avevano chiamato in causa il Comune innanzi al Giudice civile per sentirlo condannare sia al risarcimento del danno dovuto alle intollerabili immissioni rumorose del quartiere che ad assumere le iniziative finalizzate a far cessare tali condotte. Il Comune, tra le altre sue difese,  precisava in giudizio di aver chiesto ai gestori delle attività di fare opera di dissuasione ai propri clienti, invitandoli a non fare confusione anche fuori dei locali ed a rispettare il regolamento di Polizia.

Il Comune è stato ritenuto responsabile di aver consentito, attraverso il rilascio indiscriminato di licenze ed autorizzazioni, il proliferare di attività commerciali risultate essere particolarmente rumorose per i residenti ben oltre i principi civilistici della normale tollerabilità.

L’ente pubblico è stato addirittura condannato al pagamento di un risarcimento di una somma giornaliera di euro 48,00 per ogni residente.

La somma è stata poi ridotta in appello ma il principio è rimasto: il Comune è garante della quiete cittadina e deve attivarsi per evitare che le immissioni rumorose violino i principi di cui all’art. 844 c.c.

La Corte di appello ha previsto una ulteriore vincolo per il Comune, che è stato condannato ad assumere entro sei mesi dalla pubblicazione della sentenza ogni necessaria iniziativa finalizzata  a far cessare le illecite immissioni, pena il risarcimento dei danni di dieci euro per abitante, per ogni giorno di ritardo.